Calendario bikepacking Italia

Periodicamente si torna a parlare di un “Calendario bikepacking Italia”, dopo che numerose iniziative similari hanno subito una battuta di arresto. Si tratta sicuramente di un’attività ambiziosa, ma realizzabile, purché riceva la collaborazione degli organizzatori dei singoli eventi classificabili quali “Unsupported Bicycle Adventure (UBA)”.

Sto aggiornando gli eventi per il 2025, quando vengono annunciati (vi sono riportati eventi di tutte le tipologie: eventi gravel bikepacking, eventi road bikepacking, eventi gravel bikepacking semisupported, eventi gravel bikepacking unsupported, eventi MTB bikepacking semisupported, eventi MTB bikepacking unsupported):

Calendario bikepacking Italia 2025

Calendario bikepacking Italia

L’idea sarebbe mantenere anche il calendario degli anni precedenti, con l’elenco degli eventi e altri dettagli utili a ricostruirne la cronistoria, come ho fatto a livello di tentativo con l’Avventura Maremmana e con il Tuscany Trail.

In tale ambito, mi sono ispirato al sito Dot Watcher, benché sia impossibile avvicinarsi alla sua struttura. Ciò, sia perché dispone di una sorta di comitato di redazione molto nutrito, sia perché gode di sponsorizzazioni, nonché, infine, perché gli eventi – per quanto sempre influenzati dalla maggiore o minore precisione degli organizzatori delle singole “gare” – si giovano generalmente di una copertura, anche mediatica, notevole.

Cronistoria degli eventi bikepacking in Italia

Calendario bikepacking Italia

Alcuni concetti chiave

Nelle righe precedenti ho introdotto il termine “bikepacking” e l’espressione “UBA” . Non è ancora questa la sede per dare risposte sicure, poiché ho avuto uno scambio di idee con alcuni dei pionieri del settore, tra cui Amos Cardia, e l’unico punto certo è che non è stata mai delineata, finora, una cronistoria puntuale di come si sia evoluto il “movimento bikepacking” in Italia. La vulgata promuove il Tuscany Trail, ormai consolidatosi quale primo evento per numero di partecipanti, ma negli anni immediatamente precedenti c’erano già state altre manifestazioni similari a cominciare dal Naturaid Sardegna 2010. Insomma, al momento limitiamoci a dire che:

D’altra parte, a dispetto della traduzione letterale che lo renderebbe come semplice “sentiero”, il termine “trail” è presente in quasi tutti i nomi delle UBA nostrane e in molti di quelle estere. Vi suggerisco di leggere qui per avere un’ulteriore apertura sull’evoluzione degli eventi bikepacking italiani:

[…] ancora, a distanza di anni, oggi non siamo ancora riusciti a dagli un nome ufficiale. Ci limitiamo a chiamarli genericamente Trails. Un termine che vuol dire tutto e niente. E quindi, continuiamo a chiamarli Trails con buona pace di chi corre a piedi per le campagne.

Dani Miglio

Da quando parte la cronistoria?

A livello internazionale, sono stati pubblicati sul tema dei viaggi in bici numerosi libri, tra manuali e guide. Ovviamente, i primi volumi erano relativi al solo bike touring ma probabilmente sull’onda del completamento della Great Divide Mountain Bike Route (GDMBR), avvenuto nel 1997, la letteratura si è adeguata. Abbiamo delle novità almeno sin dagli anni 2000, finché intorno al 2007 non sono state commercializzate le prime borse da bikepacking e il settore è esploso.

Anche qui, è difficile diradare la nebbia e stabilire inequivocabilmente dei punti cardine dai quali far partire la cronistoria, tenuto anche conto che le randonnée esistono in Italia dal 1897 (per distanze percorse e tempi di percorrenza richiedono il trasporto di un sia pur minimo bagaglio) e che, da pochi anni a questa parte, è subentrato anche l’ultracycling – un ibrido tra randonnée e competizione – con una propria organizzazione formale.

Calendario bikepacking Italia

L’assenza di una “Federazione”

Tuttavia né l’ultracycling né le UBA ricevono – nel bene e nel male – alcun riconoscimento da parte della FCI (Federazione Ciclistica Italiana), al contrario delle randonnée. Il problema più evidente, al di là del controllo sulla regolarità di ciò che avviene, è che non viene pubblicato un “Calendario bikepacking Italia” ufficiale né vengono stilati annuari degli eventi svolti.

Si è creata, pertanto, una logica settoriale, che favorisce chi ha lo spirito di iniziativa imprenditoriale e riesce ad attrarre la forza economica per portare avanti le proprie iniziative. Quello che manca, però, è un’organizzazione articolata e solida che possa fornire il know-how necessario anche a garantire la conservazione della memoria di ciò che è stato fatto finora, spesso grazie all’iniziativa dei singoli.

Il “Bike Trail Manifesto”

All’estero sono stati condotti già numerosi tentativi di delineare almeno concettualmente le UBA e il bikepacking. Conto di parlarne in un altro articolo.

Per quanto riguarda l’Italia, il primo tentativo che ha ricevuto una certa condivisione è il “Bike Trail Manifesto”, dal quale traggo una frase significativa:

crediamo fortemente che gli organizzatori dei bike trail siano custodi di un patrimonio inestimabile e possano essere di ispirazione per i bikers e incidere positivamente sulle sorti dei territori

Bike Trail Manifesto

Il sito di Upcycle Cafè, in fin dei conti, fa anche da aggregatore di numerosi siti web che descrivono eventi usupported e sono sottoscrittori del “manifesto”. Resta comunque un risultato parziale, poiché la base volontaristica esclude chi voglia restare autonomo nelle proprie decisioni.

Il punto di vista internazionale

Inoltre, manca tutta una parte relativa alle modalità di svolgimento degli eventi. Si tratta, perciò, di una versione edulcorata, all’italiana, di ciò che all’estero è stato affrontato con un piglio ben più deciso, senza tra l’altro trascurare il rispetto ambientale:

La promozione del bikepacking in Italia

Affrontiamo ora una piccola cronistoria di come sono stati divulgati, finora, gli eventi ciclistici su più giorni (evito volutamente ulteriori classificazioni). Si è passati dal classico forum – presente su quasi tutti i siti strutturati aventi per argomento il ciclismo da viaggio – alle pagine Facebook, anch’esse numerose ed eterogenee. Il problema principale, come sempre, è che ciascuno (me compreso!) pensa sempre di avere l’idea migliore. Ciò comporta un continuo migrare da una piattaforma all’altra, da un sito all’altro e tutto ciò rende la raccolta di informazioni alquanto dispersiva, quando addirittura non ne determina la scomparsa.

In effetti, la sorte di questa pagina all’interno del mio blog, che vorrebbe strutturare un “Calendario bikepacking Italia” potrebbe essere la stessa subita dal pionieristico gruppo Facebook Italian MTB Gravel, poi rimpiazzato dal gruppo Italian MTB Trail.

Italian MTB Gravel

Il primo di questi questi gruppi era nato dalla lungimirante visione del “Capitano” Dani Miglio, sull’onda dell’entusiastica partecipazione di alcuni ciclisti ai primi eventi classificabili quali “Unsupported Bicycle Adventure (UBA)” nella Penisola. Si trattava di un luogo ove condividere delle tracce gpx, fissare un punto d’incontro e partire per una sfida tra gentiluomini (con buona pace delle gentildonne partecipanti!).

Lo stesso “Capitano” ha organizzato a lungo il “Valdorcia trail”, con finalità benefiche. Quando, però, nel settore hanno cominciato a prevalere le logiche commerciali, il gruppo è stato chiuso, rimanendo solo quale archivio dei contenuti pregressi.

Italian MTB Trail

Il vuoto venutosi a creare, non poteva che essere colmato da qualcuno che avesse cominciato a praticare le “Unsupported Bicycle Adventure (UBA)” dal loro esordio, o quasi. Si trattò di Erwin e Francesca, dunque, organizzatori di numerose edizioni del “Trail dei Laghi Laziali”, anch’esso con finalità benefiche. All’interno del gruppo Facebook Italian MTB Trail, oltre al consueto scambio d’idee tra praticanti della disciplina, veniva anche periodicamente pubblicato un ampio “Calendario bikepacking Italia”. Il gruppo ha anche avuto, durante il lockdown, una sua appendice di conversazioni in diretta streaming, poi archiviate sul canale YouTube oltre che su Facebook stesso. Oggi, però, sul gruppo giungono contenuti alquanto eterogenei che ne rendono difficile la piena fruibilità.

I siti web dei singoli eventi

Va da sé che ciascun organizzatore di evento UBA ha realizzato un sito web, una pagina Facebook o un profilo Instagram dedicato. Anche qui, la provvisorietà insita nell’Internet sta causando la scomparsa dei domini e dei siti correlati, in particolare per eventi che non hanno avuto lunga vita.

Inoltre, anche gli eventi più longevi hanno risentito delle modifiche alla struttura del sito, nonché di un’impostazione generalmente legata all’evento in corso, relegando a poche noterelle la cronistoria di ciò che era avvenuto negli anni precedenti.

La volontà dei singoli

Come al solito, le iniziative legate alla volontà dei singoli sono destinate ad avere vita dura, anzi, fin troppo spesso, anche breve. Soprattutto se vengono portate avanti in maniera volontaristica, senza avere alcun tornaconto economico.

L’importanza della storia

Per agevolare nella comprensione dell’importanza che attribuisco alla redazione di una Cronistoria degli eventi bikepacking in Italia, ritengo utile sottoporvi un brano tratto dalla conferenza di Alessandro Barbero – L’importanza della storia, tenuta al Salone internazionale del libro nel 2020:

Il passaggio che mi ha colpito è il seguente:

Le ricordanze dell’antiche istorie lungamente ànno stimolata la mente mia di scrivere i pericolosi advenimenti non prosperevoli, i quali ha sostenuti la nobile città figliuola di Roma, molti anni, e spezialmente nel tempo del giubileo dell’anno MCCC. E io, scusandomi a me medesimo siccome insufficiente, credendo che altri scrivesse, ho cessato di scrivere molti anni: tanto che, multiplicati i pericoli e gli aspetti notevoli sì che non sono da tacere, propuosi di scrivere, a utilità di coloro che saranno eredi de’ prosperevoli anni; acciò che riconoscano i benefici da Dio, il quale per tutti i tempi regge e governa.

Dino Compagni, Cronica delle cose occorrenti ne’ tempi suoi, Proemio

Che, parafrasato da Barbero, suona più o meno così:

Io ho attraversato tutti questi avvenimenti e non scrivevo, pensando che qualcun altro scrivesse. Quando mi sono reso conto che nessuno sta scrivendo quello che succede a Firenze, anche se non è il mio mestiere (poiché sono un mercante), mi sono deciso a farlo perché bisogna che qualcuno questa roba la scriva!

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