Terra Australis Bike Epic

Tempo di lettura: 11 minuti

Terra Australis Bike Epic (TABE) è la più lunga Unsupported Bicycle Adventure off-road che ho trovato nel panorama internazionale, ma anche tra le meno partecipate. Si sviluppa per 6.250 Km da Cape York a Wilson’s Promontory, i due estremi geografici – a Nord e a Sud – del continente australiano.
Scopriamone le origini e lo svolgimento, in attesa della partenza della prossima edizione, il 1° settembre.

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Terra Australis Bike Epic

Introduzione

Dopo aver pedalato il Tour Aotearoa nel 2018, mi sono incuriosito ad altri eventi che attraversassero un intero Paese congiungendone gli estremi geografici, costituendo così un’attività totalizzante: non plus ultra!!!
Ho così scoperto in Australia la Indian Pacific Wheel Race (a partire dal 2017, anno in cui morì il fondatore Mike Hall, diventata un evento non ufficiale), 5.500 Km su strada, da Ovest a Est, con un percorso che rimane più o meno alla stessa latitudine unendo i due Oceani, Indiano e Pacifico.

L’asfalto, tuttavia, non fa per me e ho ipotizzato l’esistenza di un evento analogo in off-road. Mi sono però stupito, quando ho appreso che l’australiano Steve Watson ha concepito una traccia di 6.250 Km che da Cape York a Wilson’s Promontory, congiunge i due estremi geografici – a Nord e a Sud – del continente australiano.

L’ispirazione

Leggendo qua e là sul sito ufficiale dell’evento, nonché sui suoi profili social media, ho scoperto che il quasi settantenne Steve Watson ha tratto ispirazione per la creazione di questa traccia dalle esplorazioni nell’Outback australiano fatte in jeep dai fratelli Leyland, a partire dagli anni Cinquanta del Novecento. Per completezza, vi riporto un brano scritto da Steve:

“Chiedilo ai Leyland Brothers”: praticamente ogni boomer in Australia riconoscerebbe questa frase. Mike e Mal Leyland hanno aperto la strada alle riprese dell’Outback e alla divulgazione delle loro avventure al pubblico. A partire dagli anni ’50 guidarono un Land Rover fino ad Ayres Rock (Uluru) e, a quanto pare, tentarono di salirci! Nel 1966 filmarono un avventuroso viaggio di 5 mesi dall’estremo ovest all’estremo est dell’Australia. Guidavano un paio di Land Rover del 1956.

Il film ha portato a serie TV popolari negli anni ’70 e ’80. Al loro apice hanno attirato 2,4 milioni di spettatori, un enorme 40% del pubblico televisivo disponibile. Li ha resi milionari e ha indotto molte persone ad esplorare questo fantastico paese.

Hanno perso la partita quando hanno costruito una replica in scala 1/40 di Ayres Rock come elemento centrale di un parco a tema. È stato un disastro commerciale.

Purtroppo Mike è morto nel 2009 all’età di 68 anni. Mal lavora ancora nel settore dei viaggi e gira film.

Steve Watson

Steve Watson, di Canberra (ACT – Territorio della Capitale Australiana), ha costituito una società, la Breathtaking Events Pty Ltd, da cui il nome del sito web che promuove i suoi tre eventi che organizza in Australia: oltre alla TABE, si svolgono annualmente il Monaro Cloudride di 1.000 Km e il Cloudride Prologue 500.

Un altro riconoscimento quale ispiratore va a John Stamstad, identificato addirittura quale “padre fondatore”, per aver stabilito i principi che guidano il viaggio della TABA.

Stamstad era famoso (oggi è membro della Mountain Bike Hall of Fame) per il suo predominio nelle gare di mountain bike su lunga distanza. Soprattutto, però, nel 1992 completò la prima traversata del continente australiano in bicicletta in off-road: l’Australian Bicycle Challenge (su cui non ho trovato informazioni), una corsa fuoristrada di 3.500 miglia (5.600 Km) attraverso il remoto Outback.

La pianificazione della Terra Australis Bike Epic

Sin dal 2014 ci sono state chat occasionali sui social media inerenti alla pianificazione di un percorso turistico/gara dalla punta settentrionale a quella meridionale dell’Australia.

Il Bicentennial National Trail (BNT)

Uno dei punti di partenza per la discussione fu il Bicentennial National Trail (BNT), inaugurato nel 1988, nel bicentenario della scoperta del Continente. Si estende per 5.330 Km da Cooktown, in Queensland, attraverso il New South Wales e l’Australian Capital Territory fino a Healesville, 60 Km a Nord-Est di Melbourne, collegando diciotto parchi nazionali australiani e più di 50 foreste statali, fornendo accesso ad alcuni dei paesi più selvaggi e remoti del mondo.

Nonostante sia considerato percorribile anche da mountain bike, come avviene anche per il Continental Divide Trail degli Stati Uniti, è sicuramente più adatto come ippovia o sentiero escursionistico, a causa dei limiti legati agli allevamenti e alle aree private attraversate.
Anche in questo caso, dunque, si è pensato a un percorso dedicato alle due ruote come il Great Divide Mountain Bike Route, affrontato annualmente in Individual Time Trial (ITT) o durante la partenza collettiva di giugno, nelle due direzioni, verso Nord (NOBO – Northbound) o Sud (SOBO – Southbound).

Il percorso Terra Australis Bike Epic

Il percorso TABE è il risultato di queste discussioni e considerazioni, che nel corso del biennio 2015-2017 ha portato la proposta TABE a evolversi e modificarsi, più volte rivista e infine finalizzata.

La prima Terra Australis Bike Epic si è tenuta nel 2018, con undici partenti (più Steve Watson) e solo due arrivati.

Su RidewithGPS è disponibile la traccia aggiornata al 2023, i cui risultati sono tuttora visibili sul sito di tracciamento Maprogress.

Descrizione della Terra Australis Bike Epic

Come anticipato, il viaggio si sviluppa da Nord a Sud, da Cape York al Wilson’s Promontory. Naturalmente, le insidie lungo i 6.250 chilometri di percorso non si limitano alla sola ragguardevole distanza. Come descritto da Steve:

Il percorso attraversa angoli lontani e aspri della “grande terra del Sud” permettendo di vivere la magnificenza delle remote distese dell’entroterra australiano, piccole comunità isolate, gigantesche foreste di eucalipti, spiagge dorate per il surf lungo la costa orientale, lo splendore delle imponenti scarpate di arenaria delle Blue Mountains, Canberra, la nostra capitale nazionale, la splendida regione selvaggia del Parco Nazionale Kosciuszko e infine attraverso l’aspra regione alpina vittoriana fino alla punta meridionale dell’Australia al Wilsons Promontory.

Steve Watson

Nel dettaglio, i ciclisti devono affrontare il caldo di 40ºC del North Queensland fino a temperature probabilmente pari a zero, nelle ore notturne, attraverso Barrington Tops, Hunter Valley e infine la possibile presenza di neve quando si attraversano il Kosciuszko National Park e la strada attraverso la Victorian Alpine Wilderness prima dell’arrivo al Wilsons Promontory nel Gippsland (Victoria).

Una regola fondamentale è che i ciclisti partano attrezzati per tutte le condizioni che incontreranno. Non è consentito abbandonare o acquistare l’attrezzatura lungo il percorso, per adattarsi alle mutevoli condizioni, fatta eccezione per la riparazione/sostituzione di componenti o equipaggiamento usurato o danneggiato.

Ci si può iscrivere dal 1° gennaio al 23 agosto di ciascun anno e non ci sono spese di iscrizione, benché ci siano da corrispondere 250 Dollari australiani al sito di tracciamento Race Roster.

Terra Australis Bike Epic
Steve Watson nel 2016

Terra Australis Bike Epic NOBO o SOBO?

Leggendo qua e là sul gruppo Facebook Bikepacking Ultra Racing Australia, ho trovato un’interessante discussione aperta da Steve Watson su quale fosse il miglior itinerario da seguire per la TABE, se verso Nord (NOBO – Northbound) o Sud (SOBO – Southbound).
La questione è tutt’altro che oziosa, visto che lo stesso avviene anche per il Tour Divide e c’è stato un modesto tentativo, per un paio di annualità, anche nella molto più breve e meno temprante Iberica Traversa. Ci saranno molti altri esempi a livello internazionale, ma al momento non li conosco.

Il parere di Steve Watson

L’idea di base di Watson era quanto meno, a suo dire, “romantica”: dirigersi a Sud con l’arrivo della primavera, godendo della presenza di uccelli, della neve rimasta attraverso il Kosciuszko National Park (KNP) e arrivando al Wilson’s Promontory dopo essere rientrati alla civiltà, al contrario di quanto avverrebbe raggiungendo le più selvagge aree settentrionali. In questa prospettiva, la rotta in direzione Nord (NOBO) non sembrava avere grande attrattiva.

Ora, riflettendo con l’esperienza accumulata e dopo aver osservato il manipolo di impavidi ciclisti che hanno preso parte alla Terra Australis Bike Epic negli ultimi anni, il fattore più impegnativo e debilitante è il caldo opprimente sempre presente nel North Queensland e la conseguente necessità di gestire la temperatura corporea in tale ambiente.
L’andatura viene necessariamente rallentata nelle fasi iniziali, in cui il partecipante è più fresco, mentre oltre la metà del percorso, le temperature più accettabili offrono un gradito sollievo a dei ciclisti che, però, vi arrivano in uno stato fisico e mentale debilitato, con la sfida di dover ancora affrontare la parte montuosa.

Una decisione temporanea

Il periodo migliore per un’evento NOBO sarebbe maggio, perciò, anche se al momento la partenza di gruppo resta unica, a settembre (anche per non parcellizzare ulteriormente il già risicato numero di partenti), Steve si dice disponibile a valutare un’alternanza NOBO/SOBO, qualora ci fosse una manifestazione di interesse da parte dei potenziali partecipanti.

Ciclodisagio?

Alla discussione, consultabile al link già riportato poco sopra al gruppo Facebook Bikepacking Ultra Racing Australia, si sono aggiunti vari partecipanti alle edizioni svolte finora. Come sempre accade, i pareri sono discordanti ma quello che emerge è soprattutto quanto effettivamente la TABE sia impegnativa sotto tutti i punti di vista.

Cito un’opinione, per tutte, quella di Taylor Herron, che ha pedalato l’evento nel 2022:

La mia interpretazione del TABE è che si SUPPONE sia estremamente difficile da completare e renderlo più semplice mi toglie fascino e soddisfazione.

Taylor Herron

Su quest’ultimo assunto, potremmo parlare a lungo…

Cronistoria della Terra Australis Bike Epic

A livello globale, l’unico sito che ho individuato che riporti una sorta di calendario internazionale di eventi bikepacking è il noto Dot Watcher. Fino al 2023 era da tenere in considerazione anche Ride Far, il quale, però, si è rivelato una meteora e da quest’anno non presenta più l’elenco delle UBA. Ad ogni modo, va detto che l’elenco di eventi era usato soprattutto come richiamo per altri contenuti tecnici del sito.

Il problema di Dot Watcher è che riporta solo gli eventi che gli vengono segnalati, o almeno questa è la mia impressione. Purtroppo, dunque, da utente devo lamentare grossi buchi informativi che si ripercuotono non solo sull’elenco degli eventi in corso e quelli passati, ma anche sui partecipanti e i finisher.

Ricerche sui social media

Stranamente, l’ultimo anno in cui sono stati riportati dati di Terra Australis Bike Epic, la cui prima edizione si è svolta nel 2018, è stato il 2020. Dunque, ho dovuto fare qualche ricerca sui social media per avere altre informazioni, di cui è avaro lo stesso sito ufficiale dell’evento.
Come ho lamentato in questo mio articolo, il problema della mancanza di una cronistoria di questi eventi è dunque palpabile, anche a livello internazionale, nonostante esista una World Ultra Cycling Association (WUCA, che alla prova dei fatti è un contenitore quanto mai eterogeneo e su base volontaristica, quindi dalla dubbia utilità complessiva.

Andiamo, dunque, alla cronistoria della TABE, i cui riferimenti sono i seguenti:

Terra Australis Bike Epic 2018

Partita il 15 settembre 2018, la TABE ha avuto due soli finisher. Seguii l’evento con interesse e la chiosa di Steve Watson, pubblicata su Facebook, non riassume le difficoltà affrontate dai pochi partecipanti, la cui volontà è stata presto minata da una serie di incendi, che hanno spinto quasi tutti i pochi partecipanti a proseguire in “tourist mode”, influenzandosi a vicenda anche divulgando informazioni inesatte (come spesso accade in questi casi) e attirandosi le critiche del race manager Steve.

Nonostante ciò, ci sono stati due finisher (e la prima donna partecipante, Bernarda Juric):

  • 1. Steve Halligan – 31d 9h 22m – 6.404 Km sul contachilometri;
  • 2. Brendan Corbin – 49d 7h 14m;
  • Matt Hart;
  • Steven Macleod;
  • Rod Gemmell;
  • Sinisa Babil;
  • Bernarda Juric;
  • Carl Maroney;
  • Paul Vandeleur;
  • Mark Gibbins;
  • Ben Cadby;
  • Steve Watson.

Halligan aveva partecipato, tra febbraio e marzo di quell’anno, all’edizione del Tour Aotearoa 2018 cui presi parte anch’io. Halligan non fu omologato finisher dagli organizzatori Kennet Brothers, perché secondo loro, impiegare meno di 10 giorni per coprire i circa 3.000 Km del percorso, per di più senza rispettare rigorosamente la 6 hours rule (6 ore di sosta obbligatoria ogni 24 di gara), non onorava lo spirito dell’evento indetto con cadenza biennale nella terra dei Kiwi.

I risultati completi sono sul sito Dot Watcher a questa pagina.

Congratulations to Steve Halligan, first rider to finish the inaugural Terra Australis Bike Epic from the tip of Cape York in Queensland to Australia’s southern most mainland point Wilsons Promontory in Victoria.

31d:9h:14m. A superb effort over a hugely diverse challenging course and distance. Probably close to 6,200k in total including route changes. From +40ºC temps in Cape York in Queensland down to below 0ºC overnight crossing the Australian Alps. This was a massive daily challenge of human endeavour that has been almost faultless in execution of navigation and endurance as the daily rhythm of riding into the late evening and away before dawn unfolded down through eastern Australia.

Steve Halligan we salute you!

… and behind every good man is a supporting wife! Thank you Mary Jo letting him loose on our trails …

Steve Watson

Terra Australis Bike Epic 2019

Partita il 31 agosto 2019, la Terra Australis Bike Epic ha avuto tre soli partecipanti, dei quali Paul Lester, che stava procedendo spedito fino a toccare i 4.280 Km, si è dovuto ritirare a causa di una brutta caduta:

  • Steven Macleod [2018];
  • Peter Gargano;
  • Paul Lester.

I risultati completi sono sul sito Dot Watcher a questa pagina.

Terra Australis Bike Epic 2020

Programmata martedì 1° settembre 2020, in piena pandemia, questa edizione della TABE è partita a fine settembre e si presentava molto diversa dalle altre, con un percorso più breve per evitare di oltrepassare i confini statali, terminando a Byron Bay-Canberra dopo “soli” 1.470 Km, registrando ben 5 finisher e 4 scratched, tutti uomini:

  • Dane Roberts;
  • Adam Carter;
  • Shane Duffy;
  • Paul Lester [2019];
  • Craig Johnston;
  • Simon Faber;
  • Brendan Corbin [2018];
  • Ant Duff;
  • Scotty Preston.

I risultati completi sono sul sito Dot Watcher a questa pagina.

Terra Australis Bike Epic 2022

Non ho trovato traccia dell’edizione 2021, ma per l’anno seguente ci si è ritrovati puntuali il 1° settembre 2022 con quattro partenti (Meredith Quinlan, seconda donna a partecipare dal 2018), nessuno dei quali è giunto al traguardo:

  • Taylor Herron;
  • David Waugh;
  • Paul Lester [2019, 2020];
  • Meredith Quinlan [2022].

Terra Australis Bike Epic 2023

Il 1° settembre 2023 si sono trovato nuovamente quattro partenti:

  • Steve Watson [2018];
  • Paul Lester [2019, 2020, 2022];
  • Meredith Quinlan [2022];
  • Mike Israel.

Mike ha dovuto abbandonare la TABE al chilometro 2.780 a Tambo a causa di infezione da Giardia, Steve, invece, a causa di un infortunio muscolare.

Terra Australis Bike Epic

Terra Australis Bike Epic 2024

La partenza sarà nuovamente il 1° settembre alle ore 6.00 e la cronaca su Maprogress a questo link, per seguire l’unico partecipante, il belga Sandro Poppe.

Terra Australis Bike Epic 2025

Preannunciata la partenza alle ore 6:00 di mercoledì 1° maggio 2025 dal Wilsons Prom Park.

Ciò significa che sarà la prima edizione NOBO, per la quale Steve ha già ricevuto alcune manifestazioni di interesse da parte di ciclisti che intendono fare questo tentativo, soprattutto per evitare il caldo intenso che si incontra nel Nord, a settembre!

Considerazioni sull’evento

Anche a un osservatore distratto, la Terra Australis Bike Epic si rivela un evento troppo ambizioso, duro o che attira solo persone abbastanza determinate a partire, ma non a completarlo.

La logistica

Ho seguito le varie edizioni, nelle quali c’è stata scarsa partecipazione e, in fin dei conti, penso che l’ostacolo più grande per la maggior parte delle persone che aspirano ad affrontare la TABE sia il tempo libero necessario, un impegno enorme. Il primo finisher ha avuto bisogno di un mese, il secondo di 50 giorni.
Il secondo fattore rilevante è quello finanziario. Persino un pensionato – quindi senza problemi di tempo, ma potenzialmente con un fisico meno performante – avrebbe comunque bisogno di una discreta somma di denaro per organizzare un viaggio così impegnativo e mantenersi (vitto, alloggio) durante la sua permanenza in Australia. Sempre confidando nella salute e nella buona sorte!

L’ambiente

Ci si concentra molto sul meteo e le temperature, dai 40°C del Nord alla neve al Sud, senza contare gli incendi che si sono verificati in almeno un paio di edizioni.
Evidentemente, però, quello è il punto di vista dei rider locali, cui animali ed insetti killer che si incontrano lungo il percorso, non destano alcun tipo di preoccupazione. Basti pensare ai coccodrilli di acqua dolce che vivono nei fiumi e negli estuari lungo le coste settentrionali australiane (e ci sono da fare dei guadi!) oppure ad api e vespe, mortali quanto i serpenti. Insomma, c’è poco da viaggiare sereni!

Traffico

Settembre è normalmente la fine della “stagione” dei fuoristrada, quando gli appassionati compiono il loro pellegrinaggio fino alla “punta” di Cape York. Ho letto resoconti di 200-300 veicoli 4WD al giorno diretti a Nord a tutta velocità, anche 100 Km/h, sulla Northern Peninsular Development Road [PDR] per arrivare alla “punta” come meta significativa. Ma la strada fino al Sud è lunga!

La traccia

Il valore aggiunto dell’evento, oltre a svolgersi in un Continente, attraversato per tutta la lunghezza da sponda a sponda, è avere una traccia determinata, al contrario di numerosi altri eventi, anche lunghissimi, che lasciano l’iniziativa ai partecipanti. Ne cito alcuni, per primo l’altro evento mondiale iconico (almeno secondo me!): North Cape-Tarifa (7.370 Km), Trans Continental Race (4.000 Km), NorthCape4000 (4.000 Km) o la recente VIA Race (4.000 Km).

Ovviamente, un evento su strada consente agli organizzatori di “non tracciare”. Ciò non significa necessariamente che sia più semplice, poiché entrano in gioco altri fattori, come la costanza e l’abilità di risparmiare tempo durante il giorno, oltre al meteo, comunque imprevedibile.
Tuttavia, trovarsi ad affrontare un terreno impervio, con medie giornaliere che abbattono il morale e allungano i tempi di percorrenza, è sicuramente temprante e, a mio modesto avviso, aggiunge quel pepe in più che può attirare anche chi – fisicamente, per età o preparazione atletica – non potrebbe ambire a ben figurare su strada.

Sarà fattibile?

Sicuramente è un evento durissimo, e quando qualcuno sentenzia che il proprio è “l’evento più duro al mondo” (come ho sentito dire del Tour Divide, ma anche di altri meno prestigiosi o lunghi), resto sempre perplesso, pensando alla TABE.
C’è poco da fare: al di là dell’ambizione, servono tempo e denaro se si vuole percorrere la TABE senza soluzione di continuità. Altrimenti, si può fare il cicloviaggiatore a tempo pieno, arrangiandosi come si può. Ciascun ciclista può rispondere per sé: per quanto mi riguarda, la Terra Australis Bike Epic resta tra i sogni che difficilmente diventeranno progetti realizzabili.

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Pubblicato da Mauro

Ciclista amatoriale, marinaio da diporto, escursionista di media montagna

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