Manutenzione delle ciaspole

Tempo di lettura: 8 minuti

Come si fa la manutenzione delle ciaspole? Scopriamo come prendersi cura delle “racchette da neve” per mantenere in efficienza, una volta tornati a casa, uno degli equipaggiamenti da montagna sempre più popolare ma che in molti conoscono solo superficialmente.

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Manutenzione delle ciaspole

Premessa

In un precedente articolo abbiamo presentato Le ciaspole, equipaggiamento da neve. Se non lo avete ancora letto, vi suggerisco di partire da lì per ripassare o apprendere i concetti base su questo utile attrezzo, tra cui l’etimologia del nome, le tipologie di ciaspole che possiamo incontrare e le loro caratteristiche costruttive.

Ho poi dedicato un altro articolo al tema Come si usano le ciaspole, per scoprire come indossarle, regolarne gli attacchi e utilizzare le “racchette da neve” sulle varie tipologie di terreno che incontriamo in montagna.

L’ultimo articolo, in ordine di tempo, è stato Come si trasportano le ciaspole, prima, durante e dopo l’escursione, presentando i quattro metodi principali per farlo grazie a uno zaino.

Come si fa la manutenzione delle ciaspole?

Di norma, si consiglia di consultare sempre la guida e le istruzioni per la cura del prodotto rilasciate dalla casa costruttrice, ma ci sono alcuni suggerimenti generali di base che dovrebbero seguire tutti gli utilizzatori di ciaspole.

In esordio di articolo ho scritto che avrei dato indicazioni su come prendersi cura delle “racchette da neve” per mantenerle in efficienza, una volta tornati a casa. In realtà, alcuni accorgimenti possiamo adottarli già durante l’escursione o appena arrivati al mezzo di trasporto che ci riporterà alla civiltà.

Un breve inciso

Un breve inciso, riguardo all’ultima frase: non me la sento di annoverare le attività outdoor in montagna tra le più “ecocompatibili”, visto che per raggiungere i luoghi di escursione si percorrono, solitamente, decine se non centinaia di chilometri a bordo di mezzi a motore, spesso privati. Tuttavia, muoversi a piedi non consente di coprire distanze significative e, spesso, i mezzi pubblici non ci agevolano nel raggiungere le mete desiderate, perciò bisognerebbe quanto meno avere buon senso ed evitare spostamenti con itinerari da folli.

Ora, però, veniamo a noi.

Manutenzione delle ciaspole

Manutenzione delle ciaspole

Va precisato che stiamo parlando della manutenzione delle ciaspole moderne, piuttosto semplice da eseguire.
Quelle tradizionali, realizzate in legno e corda o cuoio, necessitano di altri accorgimenti, probabilmente superflui per la maggior parte dei lettori. Ad ogni modo, vi farò cenno in chiusura di articolo.

Partiamo, dunque, con il considerare la manutenzione delle “racchette da neve” sotto vari aspetti:

  • riduzione dell’usura, evitando di danneggiarle;
  • giornaliera, o comunque al termine di ciascuna escursione;
  • stagionale, alla fine dell’inverno.

Riduzione dell’usura

La migliore manutenzione che possiamo fare è quella di non danneggiare le ciaspole usandole in modo inappropriato. Dunque:

  • evitare di camminarci su terreno non innevato durante l’escursione. Più facile a dirsi che a farsi, anche perché talvolta prevale la pigrizia del non togliere e mettere le ciaspole quando si è a quote più basse, dove abbiamo tratti con poca neve o, più spesso, ghiacciata e punti in cui il suolo è scoperto.
    In altri casi, invece, possiamo calpestare inavvertitamente pietrisco e sassi nascosti sotto pochi centimetri di manto nevoso. Ad ogni modo, il buonsenso ci verrà sicuramente in soccorso!
Manutenzione delle ciaspole
  • Da evitare assolutamente l’uso sull’asfalto, particolarmente dannoso sui ramponcini o sui cunei posti sul fondo delle ciaspole, per non parlare poi del rampone anteriore.
    Potrebbero sembrare molto resistenti ma, come abbiamo sottolineato parlando delle caratteristiche costruttive delle TSL Symbioz Hyperflex, l’acciaio inox di cui sono fatti riduce allo stesso tempo la sensibilità alla ruggine e le capacità meccaniche delle appendici.
    Analoga attenzione va rivolta ovviamente anche al telaio, costruito in materiale plastico duro ma, proprio per questo, comunque soggetto ad usura in seguito al ripetuto contatto con i menzionati pietra, roccia e asfalto.

Manutenzione giornaliera

Per manutenzione giornaliera, come precisato in apertura, intendiamo quella che va fatta al termine di ciascuna escursione. Potremmo avere trekking su più giorni: in tal caso deve prevalere il buonsenso, tenendo comunque presente che un equipaggiamento efficiente ci consentirà di tornare a casa più agevolmente.

Pertanto, una volta arrivato alla macchina, prima di risalire sul pullman o all’atto di riporre le ciaspole nel magazzino dell’albergo:

  • rimuovi residui di neve, ghiaccio e sporco (sassi incastrati, terriccio, erba, ecc.) da telaio, ramponcini e attacchi.
    Non si tratta solo di una questione estetica, ma anche e soprattutto funzionale per evitare che:
    • lo sporco penetri nei tessuti (cinghie o cuffie alla caviglia, ad esempio), blocchi le chiusure o rilasci umidità sulle superfici sensibili;
    • i sassi incastrati nel telaio possano deformarlo;
    • neve e ghiaccio, sciogliendosi, bagnino nuovamente le ciaspole;
  • pulisci e asciuga le ciaspole, soprattutto se restano in un luogo poco o per nulla ventilato.
    L’acqua, che sotto forma di neve è l’elemento con cui sono a contatto la maggior parte del tempo, può infatti essere dannosa per i loro componenti in metallo. Mi riferisco non solo alle appendici artigliate, bensì anche alle molle interne agli attacchi, ai rivetti, a qualunque altro pezzo, soprattutto se non visibile, su cui potrebbe formarsi della ruggine.

Per effettuare queste operazioni, suggerisco l’uso di due strumenti, da lasciare in macchina o nella sacca da trasporto:

  • una spazzola a setole rigide da bucato, possibilmente con una impugnatura comoda (sarà altrettanto utile per pulire sommariamente gli scarponi indossati);
  • un panno in microfibra o almeno uno straccio che non perda fibre, per non avere residui.
Manutenzione delle ciaspole

Manutenzione stagionale

Non c’è cosa più antipatica che riprendere in mano l’equipaggiamento da neve e, a distanza di meno di un anno da quando l’abbiamo riposto, constatare che non è immediatamente utilizzabile o che – ancora peggio – alla prima uscita manifesta un guasto o una rottura.

Per scongiurare che ciò accada, vediamo nel dettaglio la manutenzione delle ciaspole e dei singoli componenti, riprendendo sinteticamente dalle attività di manutenzione giornaliera descritte poco sopra:

  • rimuovi residui di neve, ghiaccio e sporco;
  • pulisci e asciuga le ciaspole.

Per quanto riguarda gli altri tipi di controlli, dipenderanno dal tipo di ciaspola utilizzata. Faccio qui riferimento, in particolare, ai modelli muniti di tecnologia evoluta come quelli di marca TSL ma anche a quelli di MSR e TUBBS, più semplici ma talvolta anche più delicati.

Telaio e attacchi

Dunque, controlla che :

  • il telaio non presenti incrinature. Probabilmente sarà stato calpestato dai ramponi dell’altra ciaspola, o intaccato dai bastoncini, oppure sarà stato strusciato contro rocce o rami: non ci dovremo preoccupare di guasti estetici, quanto invece di danni più rilevanti;
  • le giunture dell’attacco basculante (“pivot”) girino senza attriti;
  • l’alzatacco si muova;
  • i tasti che bloccano l’attacco alla giusta misura (il Lock Adjustment di TSL) possano essere premuti senza sforzo.

Chiusure

Ci sarà da verificare che :

  • le varie chiusure e fibbie si aprano e chiudano liberamente;
  • le fettucce non siano logore;
  • le componenti in plastica, come cricchetti, BOA e lock vari siano integri;
  • le fettucce in gomma dura non presentino crepe, eventualmente anche tirandole. Questo punto è particolarmente importante perché ciaspole più essenziali, come le MSR e TUBBS ma anche marche meno blasonate, hanno una fettuccia che blocca l’attacco allo scarpone che è ripetutamente sollecitata ed è soggetta a rottura, per vetustà o fatica meccanica. In qualche caso, si potrà valutare la sostituzione preventiva dei componenti apparentemente usurati.

Ramponcini e/o cunei

Ramponcini, cunei o le più lunghe guide laterali:

  • possono essere soggette a ruggine. Trattandosi solitamente di appendici realizzate in acciaio inox, non sarà necessario abradere i punti di ruggine, ma basterà strofinarli con prodotti idonei come il petrolio bianco.
    Personalmente, a fine pulizia metto dell’olio al teflon, tipo quello per lubrificare le catene delle biciclette, ma credo che per le ciaspole sia uno scrupolo non necessario, al contrario dei ramponi da escursione;
  • potrebbero essere piegati o smussati, ad esempio se si è camminato su superfici scoperte da neve. In tal caso, ne andrà valutata la sostituzione.

Dove riporre le ciaspole

Per quanto riguarda la protezione delle ciaspole durante il trasporto, abbiamo già visto alcune soluzioni e suggerimenti nell’articolo sul tema Come si trasportano le ciaspole.

La stessa custodia può anche essere utilizzata per riporle a fine stagione, in un luogo asciutto e non esposto ai raggi del sole, che causerebbero l’invecchiamento precoce dei materiali. Un’ottima alternativa potrebbe essere quella di appenderle.

Manutenzione delle ciaspole tradizionali

Come anticipato, le ciaspole tradizionali, realizzate con materiali organici come legno, cordame e cuoio, hanno bisogno di una manutenzione più approfondita. Di base, comunque, gli accorgimenti sono i medesimi già esposti:

  • rimuovi residui di neve, ghiaccio e sporco senza adoperare detersivi e senza lasciarle in ammollo in acqua;
  • pulisci e asciuga le ciaspole. L’umidità, infatti, porterebbe alla formazione di muffe e funghi.

In aggiunta, al termine di ciascuna escursione:

  • controlla l’integrità dei lacci in cuoio per assicurarti che non siano consumati dall’attrito col telaio;
  • verifica che il telaio non presenti crepe o rotture, che andrebbero eventualmente riparate o con fettucce tessili, in modo temporaneo, oppure stuccando e riverniciando il legno (più avanti do qualche suggerimento al riguardo);
  • ingrassa le parti in cuoio;
  • tieni le ciaspole lontano da roditori (ma anche da animali domestici!) che prediligono rosicchiare il cuoio. In effetti, non disdegnano nemmeno fibre sintetiche…

Infine, a fine stagione, è opportuno riverniciare le ciaspole, per proteggerle da muffe e funghi:

  • facendo asciugare completamente le ciaspole a temperatura ambiente in un luogo ben ventilato, senza avere fretta;
  • scartavetrando la vecchia vernice con una carta a grana media, senza consumare il telaio né i lacci in pelle;
  • applicando tre mani di vernice (l’ideale sarebbe con un impregnante marino o comunque da esterni), sia sopra che sotto le cinghie in pelle grezza o neoprene, assicurandosi di far asciugare la vernice dopo ogni mano. Attenzione: se l’aria fosse troppo umida, la vernice potrebbe non asciugare uniformemente.

Un’alternativa alle ciaspole tradizionali: quelle in alluminio

Tra le racchette da neve a bassa manutenzione ma con caratteristiche di silenziosità simili a quelle tradizionali, si possono valutare quelle con telaio in alluminio. Tuttavia, è sempre bene dedicargli alcune cure. Alla base, ci sono sempre le due attività principali:

  • rimuovi residui di neve, ghiaccio e sporco;
  • pulisci e asciuga le ciaspole.

Le differenze principali quanto alla manutenzione, sono legate però proprio al materiale utilizzato. Dunque:

  • l’alluminio, per quanto non sia facilmente oggetto di ossidazione, può manifestare le classiche macchie bianche che andranno rimosse con detergente apposito e lana d’acciaio. La cosa migliore, a quel punto, sarà applicare silicone spray per garantirne la protezione futura;
  • sono presenti rivetti che fissano la base al telaio e gli attacchi alla base stessa. Ne va verificata la tenuta e l’usura e, se del caso, vanno fatti sostituire;
  • per quanto riguarda attacchi e chiusure, valgono le raccomandazioni fatte per le ciaspole moderne (inclusa la sostituzione preventiva).

Dove riporre le ciaspole tradizionali e in alluminio

Anche per questo argomento valgono i suggerimenti forniti in precedenza: un locale asciutto, ventilato, al di fuori della portata dei raggi solari diretti e da fonti di calore eccessive.

Articoli di approfondimento sulle ciaspole

Una volta introdotte Le ciaspole, equipaggiamento da neve e avere appreso Come si usano le ciaspole, Come si trasportano le ciaspole e la Manutenzione delle ciaspole, vi suggerisco di proseguire approfondendo i seguenti argomenti, che verranno pubblicati con cadenza settimanale:

  • Come scegliere le ciaspole;
  • Le ciaspole, abbigliamento e sicurezza;

Reminder

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Pubblicato da Mauro

Ciclista amatoriale, marinaio da diporto, escursionista di media montagna

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