Articolo e foto di Gianluigi Bellantuoni
La Grande Corsa Bianca 2023: una traversata invernale in semi-autosufficienza ai confini tra Lombardia e Trentino, aperta a quattro categorie (piedi, sci, biker e musher). Leggiamo il resoconto di Gianluigi, che l’ha percorsa con attrezzatura da scialpinismo.
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Introduzione
La Grande Corsa Bianca 2023, organizzata sin dal 2014 all’interno dei parchi dello Stelvio e dell’Adamello, ai confini tra Lombardia e Trentino, si ispira agli eventi svolti a Nord del Circolo Polare Artico, tra cui l’Iditarod Invitational in Alaska e la Rovaniemi 150 in Finlandia.
Si tratta di una traversata invernale in semi-autosufficienza, in ambiente alpino, con un tracciato ad anello tra Alta Valle Camonica e Alta Val di Sole.

Si torna a gareggiare
Inizialmente impostata su 180 Km di lunghezza e 6.000 m di dislivello positivo, dal 2017 la Grande Corsa Bianca ha inserito nel programma anche un percorso ridotto, adatto ai partecipanti dallo spiccato spirito agonistico e una classifica dedicata ai mushers, i conduttori dei cani da slitta.
Nel 2023 la Grande Corsa Bianca, interrotta nelle precedenti quattro edizioni, è stata indetta con due nuovi tracciati da 110 e 40 Km ai confini tra Valle Camonica e Valtellina, aperta a quattro categorie: piedi, sci, bike, musher.


La descrizione dei tracciati
Entrambi i percorsi di gara prevedono il passaggio tra panorami alpini e scorci caratteristici, attraversando agglomerati di baite, con la possibilità di incontrare animali selvatici. Nel dettaglio:
- la gara lunga da 110 Km è partita il 10 febbraio alle ore 09.00 da Canè (località Ponte della Valle). Dopo aver percorso la Val Grande, gli atleti si sono diretti verso la Valtellina, Trivigno e Lago del Mortirolo per poi tornare a Vezza D’Oglio. La chiusura della gara era prevista per l’11 febbraio alle ore 20.00;
- la gara corta da 40 Km è partita il 10 febbraio alle ore 22.00 da Monno (piazza IV Novembre). Il percorso ha ricalcato in parte quello della distanza maggiore, senza sconfinare in Valtellina. La chiusura della gara era prevista per l’11 febbraio alle ore 12.00;
- il tracciamento in tempo reale, per entrambe le versioni, era gestito da Sete Track.

Il resoconto di Gianluigi
La Grande Corsa Bianca 2023 archiviata.
Oggi cerco di farmi passare stanchezza e dolori accumulati nei 110 km di gara. Gambe, piedi, tibie, spalle non ho nulla che non faccia male ma la soddisfazione è tanta. Il mio unico obiettivo era finirla e l’ho finita, ma soprattutto la consideravo il miglior allenamento possibile per il vero obiettivo di quest’anno: Sila3Vette Winter Challenge dell’amico Pippo!


Un’eccellente organizzazione
Mentre mi riprendo penso e rifletto, a volte ci riesco. Quindi…percorso molto bello e molto curato, tutto tracciato, battuto e balisato. Impossibile perdersi, al massimo ogni 100 metri e ad ogni bivio fettucce fluo con catarifrangente indicano la via e di notte, illuminate dai frontalini, pareva di essere in autostrada.
I checkpoint, fiore all’occhiello della gara, ben 11, di media uno ogni 10 Km, tutti super attrezzati, riscaldati, fornitissimi di cibi e bevande, pasta, minestrone, formaggi, torte, biscotti, cioccolata e molto altro, alcuni pure con brandine per riposare, accoglienza fantastica, volontari gentilissimi, disponibili sempre pronti a sostenere e incoraggiare i partecipanti.

Le dotazioni individuali obbligatorie
Materiale obbligatorio a parte, non serviva nulla se non borraccia e barrette. A proposito di materiale, se è
obbligatorio va anche controllato, altrimenti meglio consigliarlo. Alla partenza ho visto alcuni, pochi in realtà, con mini zainetti semivuoti. A me non cambia nulla perché lo consideravo un allenamento e come tale la zavorra aiuta, ma non è giusto nei confronti di chi punta al risultato e ha rispettato il regolamento.

Gli atleti fin troppo coccolati
Quindi tutto bello ma…
Ma per i miei gusti tutto troppo organizzato, tutto perfetto, mi sembrava di essere tornato alle granfondo, una sorta di Nove Colli sulla neve, dove l’unico pensiero è la prestazione e l’unica cosa da guardare il cronometro.
Per tutto il resto c’è non Mastercard ma l’organizzazione, che risolve qualsiasi problema tu possa avere.
È giusto così, è una gara. Per atleti. Ma noi siamo diversi.

Nota di Spinning the Wheel: Gianluigi ha percorso alcuni tratti a quote più basse indossando scarpe da trail running, a causa dello scarso o assente innevamento.
Il gusto dell'”unsupported”
Non è una critica perché di granfondo ne ho fatte tantissime, ma negli ultimi anni sono passato a trail e
avventure wild senza supporto, dove il cronometro è l’ultimo dei pensieri e tutti i problemi devi risolverli da
solo, dove il percorso non è segnato ne battuto e a volte te lo devi pure inventare perché la vegetazione ha
chiuso il sentiero, è franato o ci sono chiusure temporanee sulle strade.
Non ci sono checkpoint dove rifornirsi o riposarsi, quello che serve te lo porti o lo compri sul percorso, deviando a caccia della civiltà per trovare un negozio. Per dormire ti arrangi come meglio credi, tenda materassino e sacco a pelo sono la tua casa mobile che ti segue per tutto il percorso. Impari a superare problemi e difficoltà che prima sembravano insormontabili e a vivere nella natura più selvaggia da solo e in totale autonomia.



Road to Sila3Vette Winter Challenge
Quando ti abitui così, indietro non si torna e tutto il resto diventa stretto.
Quindi adesso si ritorna alle grandi avventure.
La prossima settimana ci aspetta quella più estrema, la 260 km in Sila, quest’anno con metri di neve che là
continua a cadere ogni giorno. Sto ancora valutando con quali materiali affrontarla, ma sarà comunque
durissima, veramente estrema e probabilmente impossibile da finire, ma resterà per sempre nel cuore.
Giuseppe Guzzo, arrivoooooo!
Reminder
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