L’Italy Coast to Coast 2017 è l’unico evento “BikePacking Style” che attraversa l’Italia da Ovest ad Est passando per il Lazio, la Toscana, l’Umbria e le Marche, da Montalto Marina a San Benedetto del Tronto, per 550 Km e 11.000 m D+. Il percorso alterna strade sterrate, sentieri e asfalto ed è stato studiato nel dettaglio per offrire ai partecipanti un tracciato tecnico e divertente, ma anche per permettere di scoprire siti storici, bellezze naturalistiche e città d’arte.
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Introduzione
L’Italy Coast to Coast 2017 è uno degli eventi storici del movimento bikepacking italiano. Ideato e tracciato da Fabio Lucantoni, ha visto due differenti itinerari di massima nelle quattro edizioni svolte e, in particolare nelle prime due, ha risentito molto del sisma dell’Italia Centrale del 2016, che ha colpito duramente gran parte delle zone attraversate, costringendo l’organizzatore a modificare la traccia .gpx praticamente all’ultimo minuto.



Il sisma dell’Italia Centrale del 2016
Ricordiamo, infatti, che alle ore 3:36 della notte del 24 agosto 2016 una scossa di terremoto di magnitudo 6.0, il cui epicentro ricadde nel comune di Accumoli, fu la prima di una serie di eventi sismici che fino al gennaio 2017 colpirono l’Italia centrale. Il bilancio finale fu di oltre 300 morti e 65.000 sfollati, in particolare nei zona geografica della Valle del Tronto e dei Monti Sibillini e nelle quattro regioni direttamente interessate: Abruzzo, Marche, Umbria e Lazio.
Prologo
Tutti i trail cominciano con le gambe sotto al tavolo! Una lauta cena ha preceduto il consueto briefing serale che, anche quest’anno dopo il 2016, ha fatto da preludio alla partenza notturna per alcuni temerari, nello spirito dei grandi eventi bikepacking d’Oltre Oceano.
Fabio non ha lesinato sulle ultime raccomandazioni prima della partenza notturna, stabilita alle 22.00 ma interpretata in modo flessibile da tre ragazzi statunitensi, partiti alle 22.30 per dormire in tenda nella Selva del Lamone per essere poi risucchiati dal gruppetto partito al mattino.




Giorno 1 – da Montalto Marina a Passignano sul Trasimeno
Dopo la passerella sul lungomare di Montalto Marina, quasi vuoto per l’imminente Autunno, c’è stato nuovamente l’immancabile il passaggio al castello di Vulci, per poi intraprendere il Sentiero dei Briganti attraversando la Selva del Lamone, piena di insetti molesti. A Latera ho deciso di fermarmi per una birretta, anche per riprendermi dalla fatica del mattino.


Il giro si è poi diretto verso Città della Pieve, che merita senz’altro una sosta fotografica ma dalla quale ho avuto la forza di volontà di proseguire, in notturna, fino a Panicale lungo parte della traccia del Trail del Trasimeno, affrontato nell’estate 2016 insieme a Dario.



Il tracciato è stato uguale a quello dello scorso anno fino a Panicale, sempre molto gradevole ed ospitale, dove mi sono attardato per salutare – nel suo bar – il gentile gestore di un b&b che nell’edizione inaugurale dell’Italy Coast to Coast mi ha dato un tetto. In questa occasione ho pedalato leggermente di più, ma niente di eclatante… la mia velocità media, ormai, è quella!



Giorno 2 – da Passignano sul Trasimeno a Colfiorito
Il riassunto della giornata potrebbe essere: ammazza che mazzo. Pioggia a tratti, fresco la sera, ma posti bellissimi attraversati (a parte i sentieri wild da Spello a Colfiorito… ma tanto dopo il tramonto non si vede niente).




Di tutto rispetto (almeno per le mie gambe!) la salita a Perugia, poi il fondovalle verso Assisi e la splendida vista di Santa Maria degli Angeli. La salita ad Assisi, nemmeno troppo ripida, la ricordo sempre come un incubo… sarà per il caldo? Riesco però a farla in sella, guadagnandomi qualche sguardo di rispetto dai turisti che la stanno percorrendo.




Spello è una novità dell’Italy Coast to Coast 2017, ma per arrivarci c’è da fare un bel tratto off-road. Per fortuna che mi aspetta la sua fontana per fare rifornimento!



Giorno 3 – da Colfiorito a San Giorgio all’Isola
Anche questo terzo giorno di Italy Coast to Coast 2017, bella faticata… mi sono ricordato solo strada facendo, delle molteplici insidie del percorso.
Ma… il fulcro della giornata è stato il tema “one year after (the earthquake)”. Il terremoto c’era già stato, quando abbiamo percorso l’Italy Coast to Coast 2016, ma solo ad ottobre anche le zone che avevamo attraversato (Pieve Torina, Visso, Ussita, per esemplificare) sono state colpite. E, ad un anno di distanza, ancora poco o niente si muove: lo Stato latita o è lento, la gente si rimbocca le maniche, ma da soli non possono arrivare a tutto.


Un anno dopo il terremoto
I mass media si sono concentrati, come sempre, sui casi emblematici come Amatrice e Norcia, benché tutti gli altri paesi abbiano subito danni e le attività commerciali siano depresse. Aiutiamo tutti, anche le Marche e i comuni dei Sibillini!!! Qualche attività agricola che arranca, c’è!
La vista è desolante quando, appena entrati nel comune di Pieve Torina, notiamo già i primi edifici puntellati. Un’immagine fuori dal tempo che mi ha molto colpito sono stati i cavalli da lavoro, carichi come se fossimo ancora agli inizi del Novecento!



Lost and found
Per la cronaca, non distante da quella località ho trovato sul percorso il coprizaino di Superrob, che deve aver perso scendendo a velocità iperbolica. So per certo che fosse il suo perché era in testa e tra me me lui non c’erano altri rider. Al Tuscany Trail 2016, dalle parti di Pitigliano, persi il mio nella stessa maniera, così – dopo averlo raccolto – l’ho messo da parte per restituirglielo alla prima occasione.


Ripartire dal turismo
Mi ha rattristato la vista di moduli abitativi ancora da terminare, poi da arredare, poi collaudare… insomma, ce la faremo per l’inverno 2018-19??? Mah…
La vista del territorio ferito mi suscita delle riflessioni: ricordiamoci del turismo, chiave di volta e volano per la ricostruzione delle zone terremotate. Chi vuole visitare paesi fatti di container (passata una settimana dal sisma, quando fa fico…)? Chi vi investe, se nessuno ci va?



Fiastra e Visso
Dopo una bella discesa rock’n’roll si arriva al Lago di Fiastra. Lo scorso anno mi ero fermato al bar della signora Gabriela e chiedendo in giro apprendo che ha definitivamente chiuso, mentre lei si è trasferita a Camerino. Peccato, tutta la via centrale del paese è inagibile.
Anche a Visso e Ussita, tutte le attività commerciali e le Istituzioni sono nei container! Però almeno presenziano il centro. Il problema, sono gli sfollati perché la popolazione resiste ma in molti casi deve fare un oneroso pendolarismo.

Ussita e gli impianti di sci
Ussita, località montana ricca di turismo, appare ormai abbandonata a se stessa. Quello che non è cambiato sono i dislivelli da affrontare: la salita a Sasso Tetto conduce verso Bolognola, dove gli impianti sciistici resteranno mestamente chiusi.

Un ottimo ricovero notturno
Vi preciso che il tempo uggioso (quando non proprio con piogge torrenziali), ci ha accompagnato per tutto il trail, rendendo il giro abbastanza temprante per la mia traballante forza di volontà. Peccato soprattutto per i panorami dai Sibillini, nascosti da nebbia e nuvole basse, che mi sono fortunatamente goduto lo scorso anno.
Nell’alloggio di fortuna che ho trovato la notte del terzo giorno non c’era copertura cellulare. Ho dormito dietro una casa puntellata causa terremoto, ben al riparo, data la quantità di pioggia che è continuata a cadere nella notte.
Giorno 4 – da San Giorgio all’Isola a San Benedetto del Tronto
In realtà, quando mi sono fermato mancavano solo 70 Km che ho percorso stamattina (sempre sotto la pioggia, fino alla costa) in meno di 5 ore. Ciò significa che avrei violato la regola aurea del riposo appresa lo scorso anno da un amico neozelandese, la 6 hours rule… non mi andava, ed ero peraltro stanco.
E bene ho fatto: che spettacolo, l’arrivo al mare di giorno e col sole!!!

Una scelta conservativa
Pochi chilometri quelli mancanti, solo 70, che avrei potuto terminare in una manciata di ore arrivando a S. Benedetto nel cuore della notte del terzo giorno. Ma pioveva (ed è piovuto in maniera torrenziale tutta la notte) ed ero stanco, così a S. Giorgio ho trovato un posto riparato, alle spalle di una casa puntellata causa terremoto (che credevo disabitata), e mi sono preparato per la notte. Ero nel mio sacco a pelo Carinthia da una mezz’ora, quando rientra un ragazzo – avrà avuto la mia età – che scende dalla macchina e mi guarda interrogativo.

Un’offerta generosa
Subito dopo, mi domanda se fosse tutto OK, se avessi bisogno di acqua, cibo e se volessi dormire nel suo garage, da cui avrebbe tolto la macchina! Lo ringrazio calorosamente, rassicurandolo che avevo tutto e nella notte non avrei avuto freddo (anche se ho dormito per terra, causa materassino bucato…). Non convinto, poco dopo torna a rinnovare l’offerta accompagnato dalla moglie… Io li rassicuro nuovamente e gli spiego che sto facendo un bike trail, anche se dubito di averli invogliati a imitarmi.

Piacevolmente sorpreso
Devo dire di essere rimasto piacevolmente sorpreso di questa ospitalità, sentitamente sincera e non richiesta. Sono stato ancor più contento di averla ricevuta da chi forse ha appreso, sulla propria pelle a causa del sisma e dei suoi danni, che la solidarietà è una risorsa preziosa. Ricordiamocene, quando torniamo ai nostri lussi cittadini…


Finalmente al traguardo!
Il mattino del quarto giorno, sotto la pioggia, ho così concluso il trail, accolto da un sole estivo a 8 Km da San Benedetto, dopo un paio di giorni passati tra nuvole e nebbia, senza vedere a più di 10 metri, con il consueto panorama a sorpresa (quasi un tuffo nel blu), marchio di fabbrica di Fabio!!! E una bella mangiata di pesce, quella che pregustavo già dal mattino, conclude egregiamente questo Italy Coast to Coast 2017, col sole che scalda le spiagge dell’Adriatico e asciuga le mie ossa.
Nell’attesa del treno, do una pulitina dal fango alla bici… giusto per far faticare meno mio papà, che mi fa da meccanico tuttofare.

Ringraziamenti e beneficenza
Grazie a Fabio Lucantoni per averci offerto anche quest’anno la possibilità di visitare bei posti, pedalare sentieri tecnici, spingere la bici in mezzo al fango e beccarsi qualche improperio… ma quelli ci stanno sempre bene.
Ricordo che i partecipanti hanno devoluto la quota di partecipazione al trail in beneficenza per i terremotati; io ancora non ho deciso a chi, ma prima di decidere volevo rivedere i paesi che lo scorso anno erano ancora in piedi.
Arrivederci all’edizione 2018, quella che ci è stata preannunciata come wild!!!

Bilancio dell’Italy Coast to Coast 2017
Ogni tanto mi piace soffermarmi sul trail appena terminato e l’occasione mi è stata offerta da una domanda che mi è stata posta su Facebook: quanti chilometri faccio di media al giorno?
Ebbene, parlare di percorrenze medie, è relativo. Lo scoglio più duro, di solito, è il D+ (dislivello positivo): quest’anno ho fatto 204 Km e 2.822 D+ il primo giorno, 148 Km e 4.000 circa il secondo (il GPS ha tagliato il file dopo i primi quaranta chilometri circa), 134 Km e 3.959 m il terzo e 71 Km e 999 m l’ultima mattina.
Non è una performance atletica
Come prestazione atletica, avrei potuto pedalare almeno fino a mezzanotte sia il primo che il secondo giorno, ma mi sono fermato a cena in entrambi i casi e poi non sono ripartito. Il terzo, invece, avrei chiuso nel cuore della notte e sotto la pioggia, così ho preferito arrivare con calma di giorno e farmi un pranzo a base di pesce a San Benedetto. Insomma, i trail vanno interpretati!
La modalità bikepacking
Ecco, io non riesco a viaggiare leggero! Ma le notti passate all’addiaccio, senza però soffrire il freddo, mi fanno pensare che non potrei ridurre di molto il carico (stavolta, con cibo e acqua per 24 ore, alla partenza ho superato i 26 Kg). Se avessi dovuto scegliere di fermarmi negli alberghi, avrei forse pedalato più velocemente ma avrei perso tempo in altro modo, tra check-in e check-out, sempre se avessi voluto sfruttare appieno il comfort.
Ad ogni modo, per me il trail va fatto da barboni, arrangiandosi, i lussi sono per altre tipologie di viaggi.
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