Hellenic Mountain Race 2023 – Meteore

Tempo di lettura: 12 minuti

Suggerimenti di visita alle Meteore di Kalampaka prima della Hellenic Mountain Race 2023.
Quest’anno ho partecipato alla Hellenic Mountain Race 2023, una gara ciclistica su itinerario predefinito, unsupported e single-stage (senza stop orario ai check point) attraverso le montagne della Grecia da Kalampaka (Meteora) a Nafpaktos.

Come mia abitudine, ho cercato di massimizzare il tempo impiegato nel viaggio, aggiungendo alcune mete turistiche a partire da Salonicco, per poi proseguire con le Meteore e Nafpaktos.

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Hellenic Mountain Race 2023 - Meteore

Visitare le Meteore in due giorni

Nei seguenti paragrafi, alternerò qualche annotazione ciclistica alle impressioni e ai suggerimenti turistici per visitare i famosi monasteri situati sulle Meteore da Kalampaka, raggiungibile da Trikala e da Salonicco in pullman.

Meteore – Viaggio da Salonicco e giorno 1

Il resoconto del viaggio da Salonicco è disponibile a questo link.

La nottata all’ostello non è stata tranquilla come le precedenti, forse perché l’età media dei miei compagni di stanza è più alta e più di qualcuno ha arato fino all’alba i campi del Tennessee.

All’Holy Rock hostel c’è molta più vita comunitaria, la cucina è spesso utilizzata e gli ospiti vengono da tutto il Mondo, col classico zaino in spalla, inclusa Sue, la ragazza thailandese che si paga la vita da Globetrotter lavorando temporaneamente presso chi le dà alloggio.

Hellenic Mountain Race 2023 - Meteore

I sei monasteri visitabili dell’area delle Meteore

Il menù del giorno prevede la visita ad almeno alcuni dei sei monasteri dell’area delle Meteore. L’ingresso ai monasteri, ciascuno dei quali è chiuso un giorno della settimana e alcuni per pranzo, dalle 13 alle 15, costa solo 3€ l’uno. Sono solo alcuni dei 44 (considerando anche i siti minori) costruiti nel corso di secoli a partire dall’XI in quest’area, i quali hanno costituito un baluardo alla società musulmana, istruendo i bambini cristiani e nascondendo i patrioti (vedasi la Lotta macedone). Nati come semplici eremi, poco più di grotte, si sono ampliati ed erano accessibili solo tramite scale di corde. Risistemati negli anni ’60, oggi vi si arriva con larghe strade dove i pullman turistici scaricano torme di gente, che accede agli edifici tramite comode scale in roccia, realizzate a partire dagli anni ’20, terminato il conflitto coi turchi.

I monasteri, probabilmente in modo non sorprendente, per alcuni aspetti ricordano quelli abruzzesi della Majella.

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Monastero della Santissima Trinità

Al mattino non piove, ma prendo in prestito un ombrello che sarà utilizzato a lungo! Salgo verso il monastero della Santissima Trinità tramite un agevole sentiero nel bosco, quasi tutto lastricato. Lo trovo pressoché vuoto e credo che dipenda dal meteo, che preclude pressoché ogni panorama. Vi risiedono solo tre monaci ma l'”Eforato alle antichità” (credo sia la nostra Soprintendenza) si prende cura della manutenzione delle strutture. È ancora presente un verricello che veniva usato per sollevare i carichi fino al monastero, posto a circa 200 metri più in alto rispetto a Kalambaka.

In generale, questi monasteri sono stati ristrutturati al limite della ricostruzione integrale, inclusi gli affreschi. Contengono codici miniati e reliquie di valore.

Monastero di Santo Stefano

Proseguo poi per il vicino monastero di Santo Stefano, che trovo affollatissimo di turisti giunti coi pullman e mezzi privati, probabilmente perché più grande e ricco di iconografia e cimeli sacri. C’è anche il bus di linea Ktel che fa sosta ai monasteri, solo per pochi orari del giorno.

Durante la visita, leggo da un pannello che l’iconografia bizantina è legata più alla teologia che all’arte. Gli occhi e i nasi grandi, simboleggiano la percezione della vista e dell’aroma di Dio, ad esempio, così come l’oro la parte divina e il blu quella terrena. Anche l’ombreggiatura e la prospettiva vengono abolite (lo stesso motivo per cui non ci sono statue), appiattendo la raffigurazione a beneficio della centralità del soggetto.

Altra particolarità è il Cristo pantocratore, dipinto sempre nella cupola, che è il centro anche architettonico della chiesa.

Una facile escursione a piedi

L’assenza di un pur minimo panorama, mi fa decidere di rientrare in paese prima del previsto. È un vero peccato, ma mi circonda un muro bianco. Mi fermo per pranzo alla prima taverna al limite di Kalampaka, molto spartana. Dentro hanno il caminetto acceso, ma me ne accorgo solo al momento di andarmene! Peccato, sarebbe stato piacevole, visto che la proprietaria dice di non ricordare da tempo un maggio così freddo.

Rientrato in ostello, mi concedo un sonnellino, col compagno di branda francese che mi fa temere ci sia un terremoto! Per cena, siamo ospiti di Sue a prezzi modici. Si tratta di una cena multiculturale, con il francese, un inglese e un olandese.

Dopo cena, per vincere la pigrizia, mi faccio consigliare da Sue un paio di eremi da visitare in notturna a breve distanza dal paese. Peccato che appena girato l’angolo c’è ancora quella pioggia fina e insistente! Il breve giro valeva la pena, peccato che due eremi scavati nella roccia non fossero visibili, al buio.

Rimedierò l’indomani a piedi, e qualche giorno dopo in sella alla mia bici, poiché si trovano sull’itinerario della Hellenic Mountain Race.

Hellenic Mountain Race 2023 - Meteore

Meteore – giorno 2

I giorni passano in fretta, quando si sta in vacanza! Oggi è il secondo giorno alle Meteore, il meteo sembra migliore e prendo il pullman KTEL per riprendere il giro dal monastero di Santo Stefano, dove lo avevo interrotto ieri. Mi sarei potuto muovere in bici, come ho visto fare ad alcuni altri partecipanti alla HMR, ma non me la sono sentita. Alla fermata ci sono altri ospiti dell’ostello e faccio gruppo con Gustav, ventenne di una delle repubbliche baltiche, col quale passeremo la giornata tra monasteri e sentieri, per fare un giro meno convenzionale.

Hellenic Mountain Race 2023 - Meteore

Si riparte dal monastero di Santo Stefano

Visito nuovamente il monastero, per godere della vista e in effetti è una buona idea. Il meteo, stavolta, consente di apprezzare davvero i panorami e la vicinanza tra le Meteore.

Il nome che le identifica collettivamente deriva da quello del monaco che fondò la prima, mi pare nel XV Secolo, transfuga dalle persecuzioni delle comunità religiose sul monte Athos. I pinnacoli su cui si ergono, invece, risalgono a 25 milioni di anni fa e sono costituiti dai sedimenti depositatisi sul fondale di un lago, poi prosiugatosi col trascorrere dei millenni. La stratigrafia è ben evidente e sembra di osservare il cemento, con sabbia e ciottoli, per quanto sono compatti!

Un itinerario a piedi completo

Da Agìos Stefànos proseguiamo per quello di Rousanou (Santa Barbara), poi Varlaam (Tutti i Santi) e infine Gran Meteora. Gli ultimi due ospitano dei musei d’arte sacra (hanno praticamente svuotato le sacrestie!), oltre ai classici ambienti riccamente affrescati. Varlaam, inoltre, ha anche un museo dedicato al monastero stesso e conserva una botte del XVI Secolo dalla capienza di ben 12mila litri!

Arriviamo alla Gran Meteora appena prima della chiusura e facciamo una visita lampo (gratis), comunque interessante anche per la piccola mostra dedicata alla storia locale, in cui sono esposte, oltre alle tipiche vicende dell’indipendenza greca e macedone, alcune copertine della Domenica del Corriere, che riportano fatti della Seconda guerra mondiale in cui furono coinvolti italiani, greci e tedeschi.

Hellenic Mountain Race 2023 - Meteore

La pianificazione è indispensabile

Quando si gira tra i monasteri bisogna avere ben presenti gli orari di apertura e le pause che alcuni fanno per pranzo, nonché gli orari dei bus, se si vuole sfruttare appieno la giornata. Manca all’appello solo Agios Nikolaos, chissà se ci passerò domani.

Il ritorno, ancora una volta prevalentemente su sentieri e sotto la pioggia che comincia a cadere sempre più insistente, è molto particolare per i panorami. Per tutto il giorno abbiamo aggirato i pinnacoli di roccia e goduto di giochi prospettici tra i vari monasteri, ma è ancora difficile riconoscerli tutti poiché somiglianti tra loro.

Hellenic Mountain Race 2023 - Meteore

La famosa carrucola

La principale caratteristica comune è il torrino da cui viene calata ancora oggi (con motore elettrico anziché con verricello manuale) la carrucola per issare i carichi. Quando si issavano a mano carichi e monaci, ci voleva da 15 a 30 minuti col bel tempo ma fino a un’ora e mezza con pioggia e vento. L’alternativa era usare scale da alpinismo coi grappini in cima, che venivano spostate si piattaforma in piattaforma fino in vetta. Tanta era la fatica, che nonostante i possibili incidenti veniva preferito il verricello, anche se molti monaci si bendavano per paura dell’altezza.

Strutture somiglianti tra i vari monasteri

All’interno, la struttura della chiesa a croce greca col Cristo pantocratore è sempre la medesima, mentre ci sono differenze tra la gestione affidata a monaci o monache (come a Santo Stefano) e maggiore o minore presenza di laici, come a Varlaam e alla Gran Meteora. In queste ultime due, inoltre, le “gonne” (pareo) per le visitatrici di sesso femminile sono in vendita anziché in prestito, come negli altri. Per gli uomini è previsto il pantalone sotto al ginocchio, ma a me è andata bene.

I lavori di restauro susseguitisi sulle strutture dagli anni ’90 sono stati veramente invadenti, al punto da far sembrare i monasteri delle opere moderne. In effetti, continuano ad essere aggiunti ancora oggi molti affreschi in stile neobizantino, a testimonianza della quotidianità in cui prosegue la vita monastica. L’eredità storica resta comunque preservata, insieme alla vivibilità per i religiosi.

Hellenic Mountain Race 2023 - Meteore
Hellenic Mountain Race 2023 - Meteore

Analogie con i monasteri cattolici italiani

Al di là della spettacolare collocazione fisica, ci sono comunque numerose somiglianze con i monasteri cattolici italiani come La Verna, per dirne uno. Si tratta di varianti di una stessa religione molto più labili di quanto si possa pensare, almeno per il clero regolare.

Sulla via del ritorno passiamo per il sentiero dove ero stato ieri sera. Possiamo così vedere, grazie alla luce diurna, dei piccoli eremi ricavati nella viva roccia, alcuni dei quali tuttora in uso come residenza dei monaci! Sembra incredibile.

Hellenic Mountain Race 2023 - Meteore

La cena pre-gara

Mentre mi fermo in centro per una birra, mi arriva un messaggio degli organizzatori della Hellenic Mountain Race, per incontrarci tutti per cena al ristorante Meteora, dove sono già stato.

La cena è al di sotto delle aspettative. Arrivo tardi e mi trovo in un tavolo defilato, ma appena finito di mangiare fuggono tutti come furetti nelle tane. Per fortuna che è gente a cui la privazione del sonno e la scarsa alimentazione dovrebbe fare un baffo! O forse sono io, che prendo poco seriamente qualunque cosa faccia. Un’ultima birra con Nelson, il race manager, poi vado a nanna anch’io.

Suggerimenti di visita alle Meteore di Kalampaka

Riassumo per brevità alcuni suggerimenti riportati nei paragrafi precedenti e ne aggiungo alcuni utili a pianificare una visita, a partire dalla consultazione del sito molto completo:

  • per visitare le Meteore non è indispensabile pernottare a Kalampaka. Ci sono gite in pullman giornaliere da Salonicco ed Atene, che consentono di visitare alcuni monasteri. Tuttavia, ritengo che dormire nella località sia altamente consigliato;
  • se non ve la sentite o non siete adatti ad affrontare l’escursione a piedi di complessivi 20 chilometri (circa) che vi porterebbe a visitare i sei monasteri (possibilmente suddivisi in due giorni, per godere appieno dei panorami ed evitare la chiusura giornaliera di almeno uno dei monasteri), potete:
    • prendere i bus di linea KTEL dal centro di Kalampaka, vicino alla fontana, che a orari cadenzati vi possono portare tra i vari monasteri;
    • noleggiare sul posto bici, anche a pedalata assistita, o altri mezzi di trasporto;
    • partecipare alle escursioni con minivan;
    • per ultimo, e proprio se avete intenzione di fare un viaggio on the road toccando altre località, noleggiare una macchina;
  • cominciate dai monasteri più piccoli, così da mantenere intatta la sorpresa quando visiterete i monasteri di dimensioni maggiori, nei quali sono anche presenti dei musei. Muovendosi a piedi, l’ideale sarebbe (vi invito a confrontare le tracce che ho pubblicato da Garmin Connect ed eventualmente a chiedermele in formato gpx per la visita a piedi delle Meteore):
    • Aghia Triada (Santissima Trinità);
    • Agios Stefanos (Santo Stefano);
    • Rousanou (Santa Barbara);
    • Varlaam (Tutti i Santi) – ospita un museo d’arte sacra;
    • Gran Meteora – ospita un museo d’arte sacra, uno dedicato al monastero e una mostra dedicata alla storia locale;
    • Agios Nikolaos (San Nicola) – l’unico che non ho visitato;
  • l’ingresso ai monasteri, ciascuno dei quali è chiuso un giorno della settimana e alcuni per pranzo, costa solo 3€ l’uno. Bisogna avere ben presenti gli orari di apertura e le pause, nonché gli orari dei bus e gli eventuali musei interni da visitare, che comporterebbero una permanenza maggiore all’interno delle strutture;
  • non è consentito fotografare il centro della croce greca del monastero, dov’è il Cristo pantocratore;
  • indossare pantaloni lunghi oltre il ginocchio, per gli uomini e “gonne” (pareo), per le donne. Per chi non li avesse, i pareo sono in prestito, ad esclusione dei monasteri di Varlaam e Gran Meteora, dove sono in vendita;
  • qualora ci fosse meteo piovoso, è altamente probabile che si formino nuvole intorno ai pinnacoli, tali da impedire la vista dei panorami. Valutate bene, perciò, quando recarvi in escursione;
  • non vi limitate ai soli 6 monasteri visitabili, ma fatevi suggerire altri siti religiosi sicuramente molto interessanti, raggiungibili sia a piedi, sia con altri mezzi. Qualche esempio è visibile tra le foto del primo giorno di Hellenic Mountain Race, che ho già riportato poco sopra;
  • nella permanenza a Kalampaka, non trascurate i seguenti musei (dei quali, alla fine, ho visitato solo il primo, purtroppo):
    • Greek Education Museum;
    • Natural History Museum of Meteora and Mushroom Museum;
    • Digital Projection Centre of Meteora’s History and Culture.

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Pubblicato da Mauro

Ciclista amatoriale, marinaio da diporto, escursionista di media montagna

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