Castelluccio experience

Tempo di lettura: 4 minuti

Castelluccio experience è un giro di due giorni principalmente su asfalto, per assistere alla fioritura delle lenticchie sul Pian Grande di Castelluccio. Non si tratta di un evento di gruppo, bensì dell’idea del mio amico soprannominato Diablo, il quale ha spesso idee intriganti.

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Castelluccio experience

Giorno 1 – Roma – Acquasanta Terme

Il percorso del Castelluccio experience è stato tracciato da Marco Alicino principalmente su asfalto ma con alcuni interessanti passaggi off-road, talvolta anche impraticabili, tra i laghi del Salto e del Turano. Il vecchio tracciato della Salaria mostra alcuni begli scorci che ci riportano a un’Italia dei tempi andati, fagocitata dalla velocità di spostamento della motorizzazione di massa. Non per noi che, nonostante l’assetto leggero, ci siamo inerpicati su lunghe salite per valicare l’Appennino, passando anche sul vecchio tracciato della Salaria che costeggia le gole del Tronto.

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Molto caratteristico l’avvistamento della pineta DUX su Monte Giano, ad Antrodoco, in lontananza.

Le gole del Tronto, costeggiano il vecchio tracciato della Salaria e sono molto suggestive con i massi nel letto del fiume e i numerosi paesini attraversati.

Castelluccio experience

La presenza di edifici ancora terremotati dal 2016, non fa sperare in un ritorno alla normalità.

Clima caldo ma sopportabile, pranzo al sacco e cena in agriturismo, dove abbiamo pernottato. Peccato per un fraintendimento del cameriere, che non mi ha portato le richieste costolette d’agnello fritte!

Castelluccio experience

Giorno 2 – Acquasanta Terme – Roma

Secondo e ultimo giorno del Castelluccio experience, da Acquasanta terme a Roma. Salita lunga ma su agevole asfalto, dall’agriturismo al monte Vettore e poi giù a Castelluccio con la Pian Grande in fioritura. Non so se le infiorescenze siano al top, ma il periodo dell’anno è questo. Il problema è che Castelluccio e le strade di avvicinamento ad esso sono una specie di Woodstock, per la quantità indescrivibile di gente che affolla tutta l’area, principalmente in macchina per la gita giornaliera, poi in moto, poi in pullman, più i camper attendati per la notte in una mega area camping.

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Lenticchie e motori

Mattinata surreale, con le orecchie che alla fine fanno male per il rombo dei motori e il naso disturbato dall’odore di smog. C’è poco da fare, siamo troppi e io sono uno di quelli che fa le stesse cose di tutti gli altri, anche se almeno stavolta con un impatto minimale e, credo, senza arrecare disturbo a nessuno come i turisti motorizzati. Insomma, forse è un panorama da vedere almeno una volta nella vita, ma non nel fine settimana.

Castelluccio experience
Castelluccio experience

Siamo troppi!!!

Bellissima salita su asfalto, che ricorda quelle alpine. Peccato per un traffico di veicoli a motore talmente sostenuto da far sembrare la strada uno svincolo del GRA, con alcune persone dirette in escursione sul Vettore o dirette a intasare Castelluccio.

Castelluccio experience

Rientro a casa

Il ritorno verso Roma non è stato per la via più breve e ha subito parecchie modifiche in corso d’opera, per non rientrare a casa troppo tardi. Dopo la Ferrovia Spoleto-Norcia e la Greenway del Nera, nonché un gelato a Narni Scalo, abbiamo proseguito fino al lago di San Liberato. Da lì, raggiunta la SP150 tramite qualche strada bianca, abbiamo preso la Flaminia, seguendola fino alla Ciclabile del Tevere e, infine, casa. Il Garmin dice 500Km e 6.600m d+, le mie gambe confermano.

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Pubblicato da Mauro

Ciclista amatoriale, marinaio da diporto, escursionista di media montagna

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