Basilicata Bike Trail 2023, prima edizione su 3 circuiti ad anello, con partenza e arrivo a Potenza, comodo centro logistico in termini di ospitalità e hub ferroviario della regione, collegato con Napoli, Foggia e Taranto. Nota come “città verticale” o “città delle cento scale”, Potenza è la porta dell’Appennino Lucano, questo significa che si parte in salita.
Segui la pagina Facebook https://www.facebook.com/spinningthewheelitaly e gli account Instagram https://www.instagram.com/spinningthewheel_italy/ e YouTube https://www.youtube.com/@spinningthewheelitaly/ per non perdere i nuovi articoli.

Prologo al Basilicata Bike Trail 2023
Solito copione: faccio tutto di corsa e incastro i vari impegni finché, montato in sella, mi avvio alla stazione ferroviaria ed entro in una bolla di relax. Si tratta, infatti, di un weekend lungo dedicato alla mia collaudata MTB rigida, che comincia ad avere più di 30mila Km sul groppone.
Aver passato in Trentino lo scorso week end mi ha complicato l’organizzazione, ma alla fine – sottraendo un po’ di tempo al sonno – ho fatto tutto.

Stacchiamo la spina
L’occasione di staccare la spina, stavolta, è offerta dal Basilicata bike trail, una novità del 2023 che, benché sia nel calderone MSP, mi ha incuriosito e ho deciso di provare. La sorte ha voluto che impegni lavorativi mi impedissero di percorrere la traccia lunga, come avrei voluto. Tuttavia questo 2023 è stato un anno anomalo per quanto riguarda la mia pratica sportiva, dunque mi accontento di pedalare i 320 Km del tracciato short.
Poiché quest’ultimo quasi non si sovrappone al lungo e al medio, mi riprometto di fare almeno uno dei due, successivamente.


Treno + bici in Italia
Muoversi da Roma in treno è relativamente agevole e, da quando Trenitalia ha inserito il trasporto delle bici montate anche sugli Intercity, abbastanza semplice. L’unica pecca è che i treni sono ancora pochi e, di conseguenza, bisogna essere flessibili per quanto riguarda gli orari, anche se non dover smontare la bici è un grande vantaggio, soprattutto nel tempo risparmiato prima della partenza.
Per distanze più lunghe, come quando sono stato in Piemonte per il Torino-Nice Rally, l’alta velocità resta comunque competitiva anche se, al momento, non si può viaggiare con Italo, come rilevato da Mauro Gravelazio nel suo recente viaggio per partecipare all’Istraland.



L’esuberante natura lucana
Già dal finestrino del Regionale da Salerno a Potenza, si comincia a intravedere l’esuberante natura lucana. La Regione è ricca di risorse naturali, aree montuose e zone costiere e la densità abitativa è bassa. Insomma, gli elementi principali per divertirsi in off-road e su strade secondarie ci sono tutti.
Peccato che il meteo dia pioggia, imprevista, proprio al mio arrivo a Potenza!
Tra l’altro, la Basilicata l’ho solo lambita durante l’Italy Unite Wild Trail dello scorso anno e avrei desiderio di conoscerla meglio.


La logistica del Basilicata Bike Trail 2023
Il giro è ad anello, ciò favorisce la logistica e non sacrifica certo la godibilità.
I tre organizzatori sembrano determinati a ben figurare: al parco Montereale, a un paio di chilometri dalla stazione del capoluogo, è stato allestito un bike village con ristorazione e attività, inclusa una pista da MTB per i bambini. Inoltre, viene data una serie di prodotti, anche locali, per promuovere il territorio.

Un evento social
Stavolta ho l’occasione di rivedere dopo la Hellenic Mountain Race Alessandra Bussoli e Marco Lapelosa. Altri amici hanno dovuto rinunciare per impegni sopraggiunti.
Poiché il Basilicata Bike Trail 2023 è basato nel Mezzogiorno d’Italia, posso conoscere di persona Giuseppe Lagrasta dell’Apulia Bike trail, la cui traccia è in evidenza sul mio PC e Gaetano Iovino, organizzatore de Il Regno di Napoli Bikepacking, che varrebbe la pena percorrere.

Una notte tranquilla?
Alla sera, il parco dove ci hanno consentito di montare tende e simili per passare la notte, è stranamente vivace. Pensavo fosse tranquillo, trattandosi di giovedì notte, ma prima delle ragazze ciarliere e poi dei ragazzi con un pallone, rallegrano la nottata. Al mattino, invece, ci sono i cittadini che portano a passeggio cani, più o meno litigiosi tra loro.
Poi la gente si preoccupa degli animali selvatici… questione di prospettive!

Giorno 1 – 175 km e 3.650 m D+
I primi 50 Km sono omaggio. Il trail effettivo comincia nel bosco dopo S. Chirico e prosegue con le Dolomiti lucane e la vista della zipline di Pietrapertosa. Si tratta di un “volo dell’angelo” tra i più lunghi d’Europa, anche se personalmente ho praticato solo quello di Rocca Massima, vicino Roma.
Pietrapertosa è un paese costruito già dai greci come parte di un sistema difensivo che controllasse il fondovalle, ma non si trova nel punto più alto. Infatti, si svalica dopo il paese a 1.200 m circa e poco più su, a 1.350 m, c’è l’apice delle Dolomiti lucane, che sembrano molto più aguzze.


Fuoristrada dal fondo variabile
Ci sono molte strade sassose che se ne infischiano dello “spirito gravel”, ma da fare a spinta c’è ben poco e comunque spesso c’è asfalto. Il Basilicata Bike Trail 2023 short, infatti, è stato concepito per i neofiti o chi ha poco tempo a disposizione.
In fuoristrada è anche possibile trovare fontanili. Il cielo è coperto e quindi non c’è troppo bisogno d’acqua, ma fanno comodo. Tra le nuvole ci sono cerchi fatti dagli aviogetti degli Eurofighter, che ricordano le volute di fumo che escono da una sigaretta. All’opposto ci sono fiumi e laghi segnati sulla cartografia, anche molto estesi, ma inesorabilmente asciutti da tempo.


Qualche incontro verso Garaguso
Come spesso capita, incrocio moto da cross in salita su sterrato. Sempre cortesi, ma rumorosi e alzano detriti. Tuttavia, non credo che possano rovinare il fondo della mulattiera, che sembra ben resistente.
Dopo i numerosi ponti attraversati in treno per giungere a Potenza da Salerno, mi godo gli altri mille ponti sulla strada per Garaguso, forse la SP277.
Il paese di Garaguso è famoso per le statue, ma non ho tempo di approfondire. Forse mi sarebbe bastato un giorno in più, per fare il turista!






I calanchi e altri paesi
Fuori paese si cominciano a vedere i calanchi che, incredibilmente, si somigliano a quelli in varie altre zone d’Italia. Dopo poco, si ergono su un’altura le rovine del castello medievale di Uggiano, circa 4 chilometri prima del paese dove mi fermo per una frugale pausa cena, Ferrandina, località eponima di uno dei musicisti preferiti da Ilaria Pilar Patassini, una brava cantante che seguo da tanti anni! Poi mi dirigo a Craco, il paese abbandonato, mia meta serale.




Poiché arrivo presto, decido di proseguire: mai scelta fu più improvvida, perché finisco per camminare a fatica per circa tre-quattro chilometri nel fango, causato da un’acquazzone pomeridiano. Ne esco solo alle 2 di notte e non mi resta che aprire il bivy esposto alla brezza notturna, sotto una pala eolica, rimandando all’indomani mattina la lunga pulizia della bici.









Giorno 2 – 122 km e 3.189 m D+
L’alba mi coglie ai piedi di un’enorme pala eolica, che insieme a quelle dell’intero parco mi hanno fatto compagnia col suono sordo della rotazione. Si è trattato dell’unico punto dove, grazie all’opera dell’uomo, ho potuto trovare un fondo compatto su cui stendere il bivy.
Il fango era ancora troppo morbido per rimuoverlo ma al mattino, dopo appena un’ora di lavoro e a prezzo del sacrificio dell’acqua residua, rimetto la bici in condizioni di marcia.




Altro fango!
Sembrava troppo bello per essere vero… infatti, dopo pochi chilometri trovo un’altra pista fangosa tra i campi. D’altronde, il territorio dei calanchi è questo! Per fortuna che il sole del mattino ha cominciato ad asciugare il terreno, al punto da non dare problemi ai ragazzi che hanno pedalato dopo di me.
I chilometri fatti, i tratti a spinta di ieri e questo ulteriore contrattempo sembrano avermi fiaccato. Probabilmente contribuisce anche il caldo che ristagna tra i calanchi, strutture lunari molto suggestive e diffuse in altre Regioni.





Quasi… supported!
L’organizzazione del Basilicata Bike Trail 2023 ha preso accordi con Paolo, proprietario di un’azienda agricola sul tracciato, per rifornire di acqua i partecipanti all’evento. Sono il primo a passare e scambiamo quattro chiacchiere in simpatia. Chiama addirittura un confinante, chiedendogli se ha sistemato il bestiame in modo tale da farci passare senza aprire e chiudere le recinzioni elettrificate.



Una pedalata nella cultura
Poco più avanti faccio colazione con un paio di panini ad Aliano, famosa per essere stata il luogo di confino di Carlo Levi, quello di “Cristo si è fermato a Eboli”. Devo dire che la maggior parte dei paesi è curata e ricca di murales, sicuramente un’ambientazione che migliora la permanenza.
Strade: anche oggi molto asfalto. Se ieri siamo passati per la statale dei mille ponti, oggi per Corleto Perticara passa la SS 92 dalle mille curve. Ciò significa eccesso di motociclisti in salita e discesa, ma l’asfalto è ottimo e la strada larga (credo che ci facciano gare automobilistiche), quindi non ho notato lapidi ai bordi.

I primi incontri da ieri
Nel paese mi raggiungono anche quattro pugliesi, molto più veloci di me con le loro gravel, uno dei quali organizza l’ApuliaTrail. In effetti, c’è stata una folta partecipazione di organizzatori di altri trail, fosse anche solo perché agevolati dalla provenienza geografica.
Usciti da Corleto comincia un tratto nella foresta Lata, prima su asfalto e poi su strade forestali, proseguendo per l’abetina di Laurenzana e il tratturo comunale, chiuso da un cancello enorme, aggirabile. Si tratta di un sito di estrazione dell’ENI, ecco il perché di tale controllo, rafforzato da una guardia giurata.

Una bella vista notturna
Da lì, di nuovo asfalto o sterrato leggero. Arrivato a Calvello, di cui godo una bella vista dall’ippovia che la raggiunge, decido di farmi una piadina ma riparto poco dopo per godere anche di Abriola by night.
Che fare? Terminare il Basilicata Bike Trail 2023 in nottata, almeno alle 3-4 di notte, o fare una sosta? L’orario del mio treno di ritorno mi consente questa seconda opzione.
Trovo un terreno a bordo strada e mi accampo.


Giorno 3 – 32 Km e 480 m D+
La giornata è stata breve, nella premessa e nei fatti. Simon mi aveva già anticipato che sarebbe stato quasi tutto asfalto, quindi ieri sera ho deciso di tenere gli ultimi 30 chilometri del Basilicata Bike Trail 2023 per stamattina, anziché fare una poco utile tirata notturna. Tanto più che sarei finito di nuovo per dormire al parco Montereale, che se era vivace il giovesì sera, figuriamoci il sabato!
Il risveglio me lo danno due micetti che gironzolano attorno al mio giaciglio, coi quali condivido parte del prosciutto preso dal mio panino, tenuto da ieri per la colazione.




Il valico di Sellata
Visto che parto da dopo Abriola, la salita fino al valico di Sellata è corta. Si tratta di un punto a 1.255 m di quota ove insiste un albergo a servizio delle vicine piste da sci, testimonianza degli anni ’80 in cui il benessere (e la neve) si pensava non sarebbero mai finiti.
La discesa è fresca, per le temperature relativamente basse e veloce, senza interruzioni. Attraverso il paese di Pignola, tra i più belli visti finora e con un bar aperto a ogni angolo di strada.

La ferrovia dismessa
Da lì comincia una pista ciclabile costruita sul sedime di una ferrovia a scartamento ridotto che collegava Potenza a Laurenzana valicando il passo della Sellata. Questa soluzione mi consente di arrivare praticamente fino a Potenza su asfalto ciclabile, con qualche tratto su ghiaia. Alle 10.30 sarebbe partita una gara di mezza maratona proprio su quel tracciato, ma oltrepasso in tempo il potenziale blocco.
Il dislivello della giornata lo maturo pressoché tutto per raggiungere il parco Montereale, ove mi attendono gli organizzatori del Basilicata Bike Trail 2023!

Impressioni
Come scritto in apertura, il Basilicata bike trail è una novità del 2023 ma non per questo gli organizzatori hanno peccato di inesperienza, anzi. Da profondi conoscitori del territorio hanno realizzato ben tre tracce di lunghezza e difficoltà differenti.
Inoltre, hanno anche saputo corrispondere alle richieste che generalmente provengono dai partecipanti:
- un bel ritrovo dove incontrarsi prima della partenza;
- un “pacco gara”, con prodotti alimentari, gadget e addirittura una guida cartacea alla Basilicata ciclabile;
- qualche servizio, come la possibilità di montare le tende personali nel parco e di usufruire dei vicini bagni.
Il pomeriggio di giovedì, inoltre, parco Montereale, allestito con gazebi e gonfiabili, è stato gremito anche di ciclisti e schermidori in erba, per far sì che l’evento fosse una festa condivisa dalle famiglie dei partecipanti e dalla cittadinanza. Dopo il briefing, un po’ di musica e i camion bar hanno offerto intrattenimento e ristoro, ma senza fare troppo tardi.

La traccia short del Basilicata Bike Trail 2023
Per quanto riguarda la traccia che ho percorso io, la corta, anch’essa è andata incontro ai desideri di chi ha comprato una bella bici “gravel” nuova di pacca: 70٪ di asfalto, qualche sterrata a servizio degli impianti eolici (tutte in cresta, perciò!) e molte forestali. Queste ultime, però, raramente tirate a biliardo, quindi ho dato un senso anche alla mia ormai demodé MTB rigida.
Le strade asfaltate, poi, le ho trovate quasi sempre deserte, consentendo di fruirle senza particolare stress, al netto di qualche eccezione come la SS92.

Il tracciamento in tempo reale
Per il tracciamento in tempo reale, è stata utilizzata un’app che non conoscevo, da installare sul proprio smartphone. Ciascun partecipante è stato monitorato su https://www.whip.live/event-tracking/BBT23, sicuramente molto meno efficace e povera di specifiche tecniche (proiezioni di gara, la “lumaca” da cui stare distanti, tempi di sosta notturna, ecc.) rispetto a Trackleaders e Maprogress.
Tuttavia, si è rivelata economica visto che i partecipanti non hanno dovuto pagare cifre per essere registrati né possedere o noleggiare un apparecchio di localizzazione satellitare SPOT, poco impattante sulla batteria del cellulare e, tutto sommato, adeguata alle aspettative dei ciclisti con modeste velleità race.
Traccia senza incertezze
La traccia mi è sembrata disegnata bene, non ci sono incertezze nel seguirla anche perché non si infila a sorpresa in qualche single track nel bosco. Mancano, infatti, passaggi tecnici alla guida.
Il dislivello è adeguato alla distanza e le pendenze accettabili, con soltanto poche centinaia di metri in cui ho ritenuto indispensabile procedere a spinta con la bici carica (altri tratti a spinta li ho fatti per fiacca endemica).
I panorami sono stati spesso ampi, nonostante le quote toccate giungano massimo ai 1.300 m. La parte più suggestiva include i calanchi, ma le foreste attraversate la seconda sera di pedalata meritano una menzione speciale, per quanto mi sono piaciute.
La Basilicata interna
Sono anche rimasto piacevolmente sorpreso dalla cura con cui sembrano gestiti i paesi che ho attraversato. Sembra che abbia influito sul punto anche il terremoto dell’Irpinia che ne avrebbe favorito la risistemazione, come mi ha fatto notare Marco, ma i numerosi murales che abbelliscono le strade, nonché la cura della segnaletica turistica, sono una testimonianza concreta della visione d’insieme. Viceversa, ho trovato solo in qualche caso indicazioni di itinerari escursionistici nelle foreste.

Lo spopolamento e gli allevamenti
Dal giro che ho fatto si nota che la Basilicata, come la maggior parte della provincia italiana, del resto, sia incline allo spopolamento. È un dato di fatto, come pure che il patrimonio agricolo e di allevamenti sia ingente e forse favorito dalla bassa presenza umana.
In particolare, ho notato bovini ed equini e appreso che la razza con le corna ampie, detta “bovino podolico”, è addirittura discendente del bue primigenio, quello addomesticato a partire dal 9.000 a.C. e viene oggi allevato in gran parte del Sud Italia.
Un viaggio di scoperta
Insomma, si è trattato di un bel viaggio di scoperta, ancorché breve, per questo mi rammarico di non aver visto il resto della Regione. Ci sarà ancora altro da visitare, nei prossimi anni. Speriamo dunque che la Regione Basilicata si dimostri virtuosa e lungimirante, dando anche al cicloturismo lo spazio che merita nel flusso turistico slow, quello che lascia una piccola scia di denaro nell’entroterra, dove chi viaggia in macchina o moto si fermerebbe, al massimo, per il tempo di un caffè.
Cicloturismo o unsupported bicycle adventure?
Ho utilizzato il termine “cicloturismo”: forse da considerarsi improprio, se accostato a una “unsupported bicycle adventure”?
Quella che sto per fare, probabilmente, è l’unica mia velata doglianza riguardo al Basilicata bike trail 2023. In fondo, non è una vera e propria lamentela, più una constatazione di come il movimento bikepacking si sia evoluto in Italia. Sono ormai finiti i tempi eroici del decalogo del gruppo Facebook “Italian mtb gravel“, di cui parlo più diffusamente in questo articolo.
Quasi una ciclovia
Adesso la traccia (almeno la short) somiglia più a una ciclovia, nonostante la partenza collettiva e le indubbie difficoltà insite nei percorsi lunghi comunque alcune centinaia di chilometri.
Diciamo la verità: il sistema si evolve su dove lo portiamo noi, ed evidentemente in Italia è bene che gli eventi siano soft, quasi più una gita tra amici che non la “sfida tra gentiluomini” mutuata a suo tempo dalle regole del “Tour Divide”.
E se fosse meglio così?
Io stesso, non posso certo dire di spendere le mie energie oltre il ragionevole, come imporrebbe la partecipazione a un trail. Che poi, ci sarà qualcuno che ancora le ricorda (se mai le avesse conosciute) queste famose regole? All’estero si dibatte sul “blurry middle” tra ciò che è lecito e ciò che non lo è. In Italia, viviamo comunque bene così!
Reminder
Segui la pagina Facebook https://www.facebook.com/spinningthewheelitaly e gli account Instagram https://www.instagram.com/spinningthewheel_italy/ e YouTube https://www.youtube.com/@spinningthewheelitaly/ per non perdere i nuovi articoli.